La mia passione per i vini nasce da una serie di ricordi che spesso inconsapevolmente mi sono tornati alla mente e che vedevano al mio fianco un calice o una bottiglia nei momenti più significativi della mia vita. Così ho voluto approfondire quei ricordi e saperne di più di quella mia muta compagnia fino a diventare una sommelier. E studiando, studiando capivo proprio di essermi accompagnata bene negli anni.
Il vino, questo nettare, è stato da sempre nelle parole e nei versi dei poeti o degli scrittori che hanno voluto descriverlo, omaggiarlo, giudicarlo. Ogni bottiglia di vino ha una propria storia che non sarà mai uguale a quella di un’altra, un’unicità. Ogni produttore dona alla sua creazione la propria filosofia di vita, ogni cantina una psicologia, per non parlare dell’etichette che conferiscono identità. Come non potevo restare affascinata da questo mondo così complesso che sostanzialmente rende tutto semplice e inebria i sensi?! E così quella compagnia sconosciuta ora è sempre più richiesta nella mia vita e non potrei più immaginarmi tra amici a raccontarci senza il mio vino o a meditare davanti a un camino in solitudine senza il mio calice o a festeggiare un qualsiasi evento della vita senza il brindisi adatto.
Il vino ha un animo nobile e generoso, accoglie tutti senza giudizio non negandosi a nessuno, quindi ci sarà sempre per briganti, per gli innamorati, per una famiglia, per un baro, per un guaio o per una gioia.
E allora armatevi di cavatappi, aprite i vostri cuori dolcemente come il sughero di un tappo, contemplate trasformazioni tipo quelle che l’uva attua per diventare vino e datevi sempre una motivazione per brindare.
Alla vostra!!!
parole e scatti di Giovanna Fiore