Non solo moda ma anche gusto!
I #baciperugina, simbolo indiscusso di #SanValentino!
Non tutti lo sanno, ma gli iconici #cioccolatini nascono dal gusto di una donna italiana, perugina, una visionaria, imprenditrice e fondatrice di due aziende conosciute e apprezzate in tutto il mondo.
Luisa Sargentini nasce nel 1877 a Perugia, da una famiglia di umili origini. Nel 1898 sposa Annibale Spagnoli e, poco dopo le nozze, nasce il primogenito.
Ma a Luisa il ruolo di madre non basta: ha sempre avuto molti sogni, tra cui aprire una pasticceria e lavorare come sarta.
Ogni storia indimenticabile inizia con un Bacio!
Agli inizi del ‘900 decide quindi di rilevare una drogheria di Perugia e inizia a produrre confetti con il marito. Nasce così la #confetteriaSpagnoli, che in poco tempo attrae decine di clienti. Tra questi c’è Francesco Buitoni che coglie ben presto il talento di Luisa, proprietario del pastificio Buitoni.
Nel 1907, dall'unione di quest'amicizia, nasce così la “Società Perugina per la fabbricazione dei confetti”, di Annibale Spagnoli, Francesco Buitoni, Leone Ascoli e Francesco Andreani.
Con la guerra in corso, lo zucchero e il carbone diventano irreperibili e diventa impossibile produrre caramelle e confetti. Spagnoli decide così di convertire gli impianti verso la lavorazione del solo cioccolato e nel 1917 nasce il #Cacao #Perugina. È un’idea che si rivela vincente: durante la Grande Guerra la Perugina si espande così tanto da arrivare a contare più di cento dipendenti, per lo più donne. Il fatturato passa a 5,3 milioni di lire in soli quattro anni. Questo è grazie al fiuto per gli affari di Spagnoli, alle sue idee innovative e ai suoi cioccolatini sempre nuovi che conquistano in breve tempo il mercato italiano.
È però il 1922 l’anno della svolta storica: Luisa si accorge che viene gettata via una quantità enorme di scarti di produzione, consistenti per lo più in gianduia e granella di nocciole. Crea così un cioccolatino dalla forma particolare, con un nocciola intera e ricoperto dal cioccolato fondente “Luisa”. Nasce il cioccolatino #Cazzotto! Infatti, il cioccolatino era strano, di forma irregolare e ricordava l'immagine di un pugno chiuso, dove la nocca più sporgente era rappresentata da una nocciola intera. Fu chiamato per questo "Cazzotto".
Giovanni Buitoni, contemporaneamente amministratore delegato della Perugina e presidente della Buitoni, non convinto che fosse una buona idea proporre dei cioccolatini da regalare denominati "cazzotto", volle ribattezzarli con un nome più adatto. Nacque così il "#Bacio" Perugina.
I primi cartigli apparvero negli anni trenta anche se Federico Seneca, l'allora direttore artistico dell'azienda non li ritenne inizialmente romantici come quelli che conosciamo oggi. Una versione che ha il sapore della leggenda ci racconta che Luisa avesse l'abitudine di scrivere brevi #messaggi al suo amante Giovanni Buitoni avvolgendoli attorno ai cioccolatini che poi gli mandava perché li controllasse. Se Luisa Spagnoli non fosse stata costretta a nascondere una corrispondenza segreta con il suo amante, sarebbero stati cioccolatini come tanti altri, senza quei #bigliettini che ne hanno fatto il simbolo di un secolo di San Valentino.
Pare che Seneca ispirandosi alla suddetta inconfessata storia d'amore volle legare per sempre questo dolce pensiero al cioccolatino. Così oggi tra il cioccolatino e l'incarto argentato troviamo ancora un messaggio scritto in varie lingue.
Tubiamo?
parole di Sara Cammarosano