A Venezia puoi scegliere se camminare tanto e visitare i vicoletti o sederti su una gondola e lasciarti trasportare dai gondolieri in uniforme tipica: io ho scelto di perdermi. Così mi incammino con la mia reflex al collo, è tutto così magico, così meravigliosamente atipico che non so dove posare lo sguardo per donargli un po’ di riposo. I miei piedi sembrano non volersi fermare, i miei occhi puntano un soggetto ed il mio obiettivo lo immortala. Quanto amo la fotografia, quel fermare un istante per conservalo per sempre: fermare le ombre, le luci, i pensieri e le sensazioni. Renderle immortali, appunto.
Piccoli negozi di artigiani si mostrano con gentilezza, tra ristoranti e piccoli chioschi: tutte queste maschere fanno venire voglia di portare un ricordo anche a quei parenti che non vai a trovare mai. Turisti che placidi camminano, senza urla e schiamazzi: è la città che te lo “chiede” . Le acque torbide, mosse dalle eliche di un battello, creano piccole onde che si infrangono lungo le sponde dei canali, emanando quel tipico odore di acqua “chiusa”.