Nella grigia Milano, per un Master in Critica Enogastronomica, la nostra docente Chiara Caprettini di Nord Food Ovest Est ha - giustamente - pensato di “portarci in gita” ed è così che ci siamo ritrovati da Pizzium. Approfittando dell’orario di chiusura, tra il pranzo e la cena, per poter godere a pieno non solo della pizza, ma soprattutto di uno sguardo privilegiato sul loro format. C’è Nanni Arbellini ad accoglierci, che con il socio Stefano Saturnino ha dato vita a Pizzium il 9 marzo del 2017.
Già il nome è tutto un programma: Pizzium è pizza, è esperienza, è interior. Sono diversi dagli altri: hanno i pizza executive, un animo che mescola popolo e qualità, un impasto per la pizza intelligente.
Le farine sono quelle del Molino Quaglia - un blend creato da loro -, il pomodoro - rigorosamente San Marzano - è quello di Agrigenus. E il fior di latte? Ovviamente quello di Agerola, dei F.lli Fusco.
La loro più grande capacità? Lo spirito di squadra, con cui non solo si può andare lontano, ma con cui si può raggiungere qualsiasi risultato. Come dice lui stesso:”Io sono Nanni e noi siamo Pizzium”. Ecco perchè in poco più di un anno e mezzo i punti vendita sono già 9...ecco perchè sono riusciti ad emergere in un mercato già saturo...ed ecco perchè se sei andato da Pizzium una volta, non puoi non ritornarci - c’è la fila fuori anche il lunedì.
E le mie intelloranze? Bhè, in questi giorni le metto in “stand by”...vista la qualità delle materie prime e la bontà della pizza non posso proprio farne a meno. “Napul’è addor e’mare” diceva Pino Daniele, per me è “addor e’pizza”, proprio quella di Pizzium, anche se in realtà mi trovo a Milano.
E voi, ci siete mai stati? Se non l’avete ancora fatto, vi assicuro che ne vale la pena. Io, per il momento, non posso fare altro che ringraziare Nanni, Chiara e l’Italian Food Academy.
parole e scatti di Mariacristina De Luca